Dovuta premessa: questo articolo è una dichiarazione d’amore in piena regola. Nel 1984 (anno di nascita della sottoscritta, tengo a specificare) il regista ceco Miloš Forman mette in scena fra le strade di Praga (primo film di produzione americana a essere girato oltre la cortina di ferro, in piena guerra fredda)
Il Settecento al cinema
Eyes Wide Shut: la pittura come operatore di coerenza
Le relazioni pericolose fra il cinema di Stanley Kubrick e la pittura sono state scandagliate fino allo sfinimento (per una puntuale e molto affascinante sintesi vi rimando a Kubrick e il cinema come arte del visibile di Sandro Bernardi, Il Castoro, 2005). Ma oggi vorrei soffermarmi in particolare su Eyes
Don Giovanni di Joseph Losey: un ritratto della società
Joseph Losey (1909 – 1984) fu autore di grande coerenza estetica e conseguentemente politica: è noto che il suo “gran rifiuto” di collaborare con la Commissione McCarthy lo condusse ad autoesiliarsi in Gran Bretagna, dove trovò le condizioni per lavorare con ben maggiore libertà. La collaborazione instauratasi fra Losey e
Marie Antoinette: il Settecento è l’età contemporanea
Innanzitutto un consiglio, che vale per tutti i film in lingua straniera, ma per alcuni più che per altri: guardate Marie Antoinette in lingua originale. Gran parte della freschezza radiosa della pellicola si perde nel doppiaggio italiano. Molto di questo straniamento è da imputare al metodo esclusivo con cui Sofia
I fantasmi di Goya (e di Miloš Forman)
Il regista ceco Miloš Forman (al quale non posso negare una preferenza puramente affettiva) ha puntato l’occhio della cinepresa sul XVIII secolo per ben 3 volte: la prima con il pluripremiato Amadeus (1984), osteggiato dai musicofili per la presunta mancanza di rispetto nei confronti di personaggi storici; la seconda con
“Le relazioni pericolose”… fra donna e società
“Le relazioni pericolose”… fra cinema e letteratura
Gli anni ’80 furono decennio particolarmente fecondo per il cinema in costume, e in particolare per il cinema ambientato nel Settecento. Del resto, già negli anni ’70 film come Barry Lyndon (1975) e Il Casanova di Federico Fellini (1976) avevano dato avvio a una fertilissima riflessione sui rapporti fra l’arte